venerdì 29 giugno 2012

Oeuf à la neige (uovo alla neve)

Premesso che sono innamorata folle di Londra e che mai e poi mai la tradirò,
c'è qualcosa nella lingua francese che farebbe sembrare  anche il più volgare turpiloquio, tipico di chi si scambia simpatici epiteti urlando dai finestrini delle proprie auto all'incrocio più incasinato delle vostra città, un sonetto in endecasillabi a rima incrociata.
Non dico  che non ci sia qualcosa di provinciale in questa teoria, ma è innegabile
che anche la più semplice delle frasi pronunciata in francese assume quell'aura di
sofisticatezza... sarà il turbinio di erre mosce, sarà l'accento finale, saranno 
quelle vocali chiuse e vagamente indefinite, sarà la bocca a c*lo, ma è così.
Lo stesso vale per questa ricetta semplicissima che a sentirla nominare 
viene da esclamare molto più trivialmente "Oeuf à la neige, mica cotica!"

 Mi ero già imbattuta nella ricetta di questo dolce francese in passato, ma quando l'ho 
vista sullo splendido libro della Maison Ladurée è scattato quel click del "devo farlo!". Solo che, come spesso accade, il click non è stato sufficientemente forte da farmi 
rispettare le dosi indicate.
Lo so, lo so, non dovrei nemmeno permettermi di contemplare la più remota possibilità
di mettere in dubbio una ricetta estratta da questo libro, ma l'idea di usare tanti tuorli per la crema inglese proprio non mi piaceva. Colesterolo a parte (contenuto nei tuorli, non negli albumi) non mi piaceva l'idea del sapore e dell'odore tipici delle preparazioni 
ricche di uova e dato che già le meringhe cotte ne lasciano un forte sentore ho pensato 
fosse meglio preparare una crema più leggera (ho eliminato anche la panna).
Detto ciò, di tratta di una "meringa" cotta nel latte dolce aromatizzato alla vaniglia,
coperta da un sottile strato di caramello croccante e servita parzialmente immersa - mai sentito parlare di ile flottante? - nella crema inglese.

Ah, dimenticavo, è evidente che sono stata punita, perchè 
dal mio uovo sono usciti due tuorli!!!




Per 6 quenelle
Scegliete un uovo XL.
Montate a neve fermissima un albume (tenete da parte il tuorlo) con 20 g di zucchero fino a ottenere una meringa gonfia, bianca e spumosa che non accenni a muoversi se anche inclinate la ciotola in cui l'avete montata.
Mettete a scaldare 250 ml di latte intero fresco, 50 g di zucchero e i semi di 1/2 baccello di vaniglia in una padella dai bordi alti. Mentre si scalda mescolate per far sciogliere lo zucchero. Questo latte aromatizzato deve solo accennare a fremere, non di più.
Formate delle quenelle di "meringa" con due cucchiai e fatele scivolare delicatamente nel latte dolce. Nel giro di poco le vedrete gonfiarsi. Voltatele delicatamente e fatele cuocere su tutti i lati.
Scolatele con cura, mettetele su un piatto e lasciatele raffreddare coperte da carta forno bagnata e strizzata per preservarne l'umidità.
Trasferite il latte usato per la cottura in un pentolino. Dovete pesarlo perchè una parte sarà evaporata e dovrete aggiungere la quantità di latte necessaria a raggiungere nuovamente il peso di 250 g. In una tazza a parte sbattete il tuorlo tenuto da parte e diluitelo con un po' del latte che avete messo nel pentolino, quindi versate questa amalgama di tuorlo e latte nuovamente nel pentolino e mettetelo a cuocere a fuoco medio mescolando costantemente.
Quando il latte accenna ad inspessirsi allontanatelo dal fuoco per non rischiare che la crema si "strappi". Dovrà risultare fluida, ma vellutata, non più liquida.
Per capire se ha raggiunto la giusta consistenza tirate fuori il cucchiaio con cui state mescolando e passate un dito sul dorso (senza darvi fuoco): se la crema vela il cucchiaio e il segno che avete tracciato col dito resta nitido la crema è pronta.
Lasciatela raffreddare.
Trasferite le "meringhe" cotte su un tagliere coperto da un foglio di carta forno.
Per preparare il caramello mettete 60 g di zucchero bianco e 20 g di zucchero bruno in un pentolino dal fondo spesso e pesante, aggiungete tre cucchiai di acqua e lasciate che lo zucchero fonda senza mescolare. scuotete delicatamente il pentolino in senso rotatorio tenendolo dal manico se volete mescolare il caramello.
Fatelo caramellare fino a che non diventa di un bel colore ambrato scuro, quindi versatelo a cucchiaiate sugli albumi cotti per napparli con un velo di caramello che una volta solidificato si trasformerà in una crosticina croccante da rompere col cucchiaio.
Per servire versate la crema inglese sul fondo del piatto, staccate delicatamente la meringa dalla carta e adagiatela sulla crema.




Con questa ricetta dolce partecipo a

48 commenti:

  1. Ma dai, non mi e' mai successo di beccare due tuorli! Comunque, nonostante le tue variazioni, questa zuppetta dolce(si puo' chiamare anche cosi', no??) sembra molto invitante e golosissima. Bella variante e complimenti per le foto, come al solito.
    abbracci,
    Giulia

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    1. A me era successo una volta sola diversi anni fa, poi negli ultimi mesi è tutto uno sbucare di uova "doppie"... chissà con che le pompano ste gallinelle...

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  2. hihihi hai beccato l'uovo-gemello? Con tutto il RISPETTO per Ladurèe credo avrei fatto la tua stessa scelta per la crema, anche quella pasticcera è raro che la faccia con solo tuorli. Ma quant'è bella però quell'isoletta galleggiante...osp "ile flottante" :) Un bacione, buona giornata

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    1. Anche io faccio la crema con un solo uovo (intero) per 500 ml di latte.
      PS Vedi che isola galleggiante non suona uguale? ;o)

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  3. ihihihihi un uovo twin! bellissime foto per una ricetta tanto semplice tanto chic che non conoscevo!
    Grazie mille, per partecipare al contest e ti inserisco subito in elenco!
    Un abbraccio
    barbara

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  4. l'uovo gemello, che forza.. e ottima ricettina, complimenti

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  5. Hai ragione la lingua francese sembra sempre pulita e dolce...Io invece amo la Francia e sprattutto la provenza...amo alla follia! e questa ile flottane è favolosa...amo questo dolce!!! bravissima, cercavo da tanto una ricetta ed eccola qui....rubo e complimenti! buona giornata

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  6. Ho scoperto una cosa che non sapevo! Grazie di aver condiviso PS Bella l'uovo gemello:)

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  7. Il francese: pensa che alle medie ho scelto di studiare quello perchè mi piaceva tantissimo, rispetto all'inglese. Sai a che mi serve adesso averlo studiato!? Forse solo a tradurre ricette...
    Bellissimo e très chic questo piatto...presentato con l'eleganza che ti distingue! bacio

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    1. Ma vuoi mettere il figurone che puoi fare sparandoti il francese?! ; o)

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  8. L'amore per Londra ci accomuna..e anche l'amore per questo dolce..ma che meraviglia è ???
    Un bacione grande :)

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  9. Hai ragione, anche le parolacce dette in francese sembrano eleganti :-)
    Il twin-egg mi ha fatto ridere!

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  10. Vale tu sei la mia pasticcera preferita. Altro che Montersino!
    Ti adoro :)

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    1. Questo commento era finito nella cartella spam (?).
      Per fortuna che vado sempre a controllare così trovo commenti lusinghieri come questo scritti da persone piene di talento come te :o)

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  11. Ciao! Ti scrivo direttamente dalla svizzera francese e conosco benissimo questo dessert.E' da quando ero una ragazzina che provo a farlo e non mi è mai riuscito:-( Quindi chapeau et da oggi ti seguo volentierissimo!A presto

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    1. Ciao Monique, piacere di conoscerti. Visto che conosci bene questo dolce, potresti dirmi se ne esistono delle varianti? Su internet non ho trovato molte informazioni al riguardo.
      Grazie e a presto allora.

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  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  13. ok ok, la mia unica possibilità di vincere la KA da Barbara è sfumata, ma VAFFANCUORE!! Si può dire o è troppo francese?! :-)
    Ovviamente sarei fiera se la vincessi con la tua Isola anche solo per essere stata così irriverente verso la Maison Ladurée!! :-)
    Bravà!!

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    1. Per dirla alla Carlà/Fiorello "Che volgaritè, noi in Franscia disciamo va à fair cœur" ah haha ah aha!!!

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  14. Ahahahah! E' proprio vero quello che dici sulla lingua francese :)
    E questa ricetta quanto è goduriosa?? Slurp!

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  15. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  16. La penso esattamente come te, riguardo alla lingua francese, tanto che ho chiamato la mia ultima gattina, trovata semimorta di fame in Francia, Poubelle...non e' grazioso? anche se significa immondizia, ha un suono cosi' dolce...non trovi? Anche con i nomi propri di persona funziona cosi': vuoi mettere Geneviève con Genoveffa o Nathalie con Natalina o Pascale con Pasqualina...E vogliamo spendere due parole su questo dolce, che e' uno dei miei preferiti e che tu hai realizzato, come sempre del resto, cosi' bene che mi par quasi di sentirne il profumo e di poter affondare il cucchiaino in quella morbida nuvola bianca...e la smetto qui perche' sto sbavando...Un bacione teso', a presto!

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    1. Ma povera micinaaaa :o(
      Per fortuna ha trovato una persona come te sul suo cammino.
      Ma roma da matti... immondizia si dice poubelle... che poesia!

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  17. Ciao Valentina! Grazie per essere passata da me ed avermi fatto scoprire il tuo blog! Ti seguirò volentieri, sei molto brava e i piatti che presenti sono splendidi (mi hanno colpito tantissimo i dolci, sia per la presentazione che per la perfezione!) Ti faccio i miei complimenti, a presto! :)

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    1. Grazie Valentina, sia per i graditissimi complimenti che per esserti unita ai miei lettori :o)

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    2. Grazie a te, questo dessert non è semplicemente un dessert, è un sogno! :D

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  18. Ciao! :)
    Ho due fratelli che vivono in Inghilterra da 18 anni...i primi anni avevano casa a Londra ...sai che in 18 anni sono solo andata 1 volta a trovarli??? :)))

    Bellissimo anche il tuo blog, piacere di esser qua, mi accomodo con piacere tra i tuoi lettori :)
    A presto

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  19. Ciao! :)
    Ho due fratelli che vivono in Inghilterra da 18 anni...i primi anni avevano casa a Londra ...sai che in 18 anni sono solo andata 1 volta a trovarli??? :)))

    Bellissimo anche il tuo blog, piacere di esser qua, mi accomodo con piacere tra i tuoi lettori :)
    A presto

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  20. oooooops!!! Solo ora mi accorgo dei due commenti uguali...mi vien da scrivere: saranno stati i tuorli gemelli a condizionarmi????? Ahahahahha
    Ehm :/ no eh???
    ;)
    Baci

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    1. L'anatema del doppio tuorlo, lanciato da Ladurée come punizione per aver modificato la ricetta, si diffonderà fra tutte noi!
      PS A Londra DEVI andarci.
      PPS Grazie per esserti unita ai miei lettori, mi fa davvero piacere :o)

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  21. tutto quello che fai e produci vien sempre alla perfezione..ma come fai???!
    Sei una grande...........

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  22. Wow che super-dolce e che preparazione! Trés Jolie la tua ile flottante! :D

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  23. io non direi proprio che sei stata punita, anzi! Caso mai puniti siamo noi che ci dobbiamo accontentare di guardare e non mangiare queste sofisticate delizie! Un abbraccio

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  24. ma pensa Vale!!! io invece ogni volta che leggeva di questa ricetta storcevo il naso e dicevo bleeeeeah.. col cavoo che la faccio!! e manco mai la ordinerò al ristorante!!! io che invece con la Francia ho un feeling particolare, la mia migliore amica che ormai vive lì, io che ci vado spesso spessissimo ormai da 6 anni a questa parte ecc ecc....
    bon, comunque era odio a prima vista.
    finchè non ho seguito un corso sulla pasticceria francese tenuto nientepopodimenochè da Stephane Betmon e alla fine del corso lui, il mitico, mi ha fatto assaggiare questo dolce strepitoso...... è stata subito dipendenza....
    perciò in bocca al lupo per il contest!!!!
    un bacione!

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  25. Un piatto davvero davvero interessante!!! Fa venire subito voglia di provarlo!

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  26. Che delizia mai cara ha un aspetto cosi sublime e poi è vero detto in francese tutto acquista classe ed eleganza!!!!Bacioni,Imma

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  27. io adoro letteralmente le quenelles.
    (mi viene fame anche se non riesco a tenermi in piedi dal caldo! :D)
    [meglio la KA della gelatiera... ;)]

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  28. This sounds lovely! And I agree - sometimes too many yolks can make a dessert too rich. Your recipe looks great!

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  29. Da piccola guardavo sempre quando mia mamma usava le uova proprio per trovare i gemelli!!! Che ricordi!

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    1. E' incredibile quanto le piccole cose possano essere evocative.

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  30. Ti ho risposto anche da me, qui aggiungerei che se ti capita cerca di ascoltare i Francesi mentre sfilano in una manifestazione. Lì cantano, direttamente, invece di urlare slogan :-).
    Golosa la tua versione della crema inglese.

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