domenica 6 novembre 2011

(la fiera) Crema Catalana

Si, lo so che dire créme brulée fa tutto un altro effetto, ma in tutta onestà per me non c'è lotta. La differenza fondamentale fra le due è che la crema catalana non va cotta in forno a bagnomaria e, a mio modesto avviso, non sa di uovo come la più nobile sorella, quindi è più buona e, senza dubbio, più pratica. Rompere la crosticina superiore col cucchiaino, poi, è tutto un piacere... chiedetelo ad Amélie!




Scaldate sul fuoco, in una pentola dal fondo spesso, 500 ml di latte intero a cui avrete aggiunto la buccia grattugiata di una grossa arancia (credetemi, farà la differenza) o, in alternativa, qualche goccia di aroma
In una scodella sbattete, fino ad eliminare tutti i grumi, un uovo grande intero, 100 g di zucchero e 3 cucchiai di fecola di patate.
Versate con un mestolo, poco a poco, circa 1/3 del latte che avete sul fuoco sul composto di uovo mescolando, quindi unite il tutto al latte in pentola e cuocete a fuoco basso senza smettere mai di mescolare con una paletta di legno e avendo cura di non far attaccare la crema sul fondo e sui bordi del tegame. 
Potete spegnere il fuoco quando sulla paletta resta un velo piuttosto consistente, ma comunque abbastanza fluido, di crema (considerate che raffreddando la crema diventa un po' più consistente).
Fate raffreddare la crema mescolando di tanto in tanto per non far formare una pellicola superficiale a contatto con l'aria e, quando la crema è tiepida, versatela nelle apposite  terrine (basse e larghe, in modo che ci sia in ogni boccone il giusto rapporto fra la morbidezza della crema e la consistenza della crosticina di zucchero, slurp).
Solo al momento di servire, coprite la superficie della crema con uno strato piuttosto sottile, ma omogeneo, di zucchero bianco o di canna, secondo il gusto. Con la fiamma ossidrica (io l'ho comprata dal ferramenta!) "bruciate" lo zucchero fino a che non diventa di un oro brunito. Basterà aspettare pochi secondi perché il caramello che si forma a contatto con la fiamma si raffreddi diventando una golosissima crosticina croccante e aromatica... e se col fondo del cucchiaino riuscite a picchiettare ottenendo quel classico suono che prelude al piacere ce l'avete fatta!




NOTA: prima di passare alla fiamma io spruzzo con le dita qualche goccia d'acqua sullo zucchero, mi sembra che aiuti a non formare troppe macchie nere di bruciato.
                         

2 commenti:

  1. Fantastica a dir poco!!
    Ma per quanti è la dose?
    Baci

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao :o)
      Può variare a seconda delle cocottine che scegli. Io con queste dosi ne preparo cinque.

      Elimina

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